Anteprima: Ducks in Tow su Kickstarter

Anteprima: Ducks in Tow su Kickstarter

Oggi vi parlo di Ducks in Tow un gioco che sembra un giochino, ma non lo è. La campagna su Kickstarter è appena partita e io, fossi in voi, ci farei un pensierino.

Ducks in Tow, ovvero “papere a traino” è un gioco di Stephanie Kwok, illustrato da Andrew Bosley che vede 2-4 giocatori dai 10 anni in su affrontarsi a suon di fotografie per 30-60 minuti.

Nel gioco, edito da First Fish Games, gironzoleremo per un parco abitato da simpatici pennuti, daremo loro del cibo e questi ci seguiranno, pazienti, in fila indiana, per permetterci di fotografarli dove più ci piacerà recarci.

Se a questo punto credete di essere davanti a un gioco per bambini, vi sbagliate di grosso, vi avverto.

Nella scatola

  • 40 cubetti di cibo
  • 32 meeple-papera
  • 4 pedoni giocatore con “porta papere”
  • 57 carte formato tarocco
  • 14 tessere esagonali
  • 8 carte formazioni (trasparenti)
  • 2 borse di stoffa

Preparazione

Difficilmente riuscirete ad avere due partite con le stesse condizioni di partenza. Penso che le combinazioni possibili siano più delle monete del deposito di Paperon de’ Paperoni.

Il setup non è complicato, ma differisce a seconda del numero di giocatori, quindi dovrete fare riferimento allo schemino nel regolamento. Posizionate sulle tessere di partenza gli omini, quindi ponete una papera su ogni tessera. L’immagine qui sopra riporta il setup per 4 giocatori (salvo il quantitativo di cibo, che è sbagliato).

Si distribuiscono le carte iniziali ai giocatori (una riporta la scritta “primo giocatore”, indovinate un po’ chi inizierà!) unitamente a 4 carte luogo (che poi sono gli obiettivi segreti che avete in mano). Il primo giocatore pesca 2 cubetti cibo dalla borsa, il secondo 3, il terzo e quarto 4.

Le carte luogo rimanenti vengono poste in un mazzo e le prime quattro vengono rivelate, a mo’ di mercatino.

In ultimo ponete sul tavolo carte formazione pari al numero giocatori + 2. Tenetele d’occhio, forniscono punti bonus.

La partita

Il gioco è diviso in turni, il giocatore di turno ha 4 punti azione da spendere per eseguire azioni (anche uguali tra loro).

  • Muoversi in un esagono adiacente.
  • Nutrire i volatili che si trovano sull’esagono con voi. Scartate i cubetti dei colori corrispondenti e le papere saliranno sul vostro “traino” di plastica e vi seguiranno nei vostri spostamenti. Nota: è possibile nutrire più papere con un’azione, non dimenticatelo!
  • Scuotere la busta. Avete presente quando scuotete la bustina del cibo del gatto? A me succede anche quando apro una scatoletta di tonno. Penny, in qualunque stanza si trovi, riesce a sentire il rumore del coperchio e si fionda accanto a me, miagolando come se non mangiasse da mesi. Ecco, qui funziona in modo simile: scuotere la busta del cibo per volatili che ha ipoteticamente in mano il vostro personaggio vi darà modo di estrarre un segnalino dalla borsa delle papere. Se avete il cibo del colore corrispondente alla papera che “avete attirato”, potete scartarlo e la papera vi seguirà.
  • Fotografare le papere. Questa azione consente di risolvere le carte luogo che avete in mano, ma dovrete essere sulla tessera con il simbolo corrispondente (farfalla, carpa koi, ponte, mela, ecc.). Rimuovete le papere dei colori indicati sulle carte risolte (anche più di una in un’unica azione) e ponetele davanti a voi. Ora potete posizionare le carte luogo risolte a destra o a sinistra di quelle già presenti davanti a voi.

Esistono azioni disponibili solo su particolari tessere che vi consentono di pescare carte luogo, cibo del colore scelto o adottare una papera (su quest’ultima cosa torneremo tra poco).

A fine turno si ripristina la mano di 4 carte luogo e la riserva di 4 cubetti di cibo pescati casualmente dalla borsa ed è il momento di disperdere le papere.

Tutte le papere che si trovano davanti a voi tornano sulla plancia centrale, una per tessera a partire da quelle con meno papere, ma mai dove ci sono omini di giocatori. Dovrete rispettare questo equilibrio, ma nulla vieta di mettervi accanto le papere che più bramate, sperando non vi vengano soffiate da qualche avversario.

Ma come si fanno i punti?

Calcolare il punteggio è facilissimo, ottimizzarlo un po’ meno. Si calcolano punti per ogni colore di papera sulle carte luogo realizzate. Di ogni colore si cerca la riga continua più lunga: un punto per papera.

Ricordate le carte formazione trasparenti che abbiamo messo sul tavolo inizialmente? Durante la partita, dovrete accaparrarvi anche quelle: se riuscirete a realizzare una formazione di papere sulle carte luogo davanti a voi che collima con quella di una delle carte formazione, potete prenderla immediatamente e sovrapporla alle vostre carte luogo: sono punti bonus per voi!

Nell’esempio qui sotto abbiamo 3 (papere bianche) + 2 (gialle) + 2 (arancioni) + 1 (marroni) + 2 (bonus carta formazione).

Poco fa vi avevo detto che sarei tornato sull’adottare una papera, si tratta di un’azione che ci consente di scartare due papere dal nostro “traino” e posizionarne una sulle nostre carte luogo: andrà a colmare un “buco”, allungando una riga o magari realizzerà la formazione di una carta, che potremo soffiare agli avversari.

Raggiunte 8, 7 o 6 carte luogo davanti a noi (in 2, 3 o 4 giocatori), la partita ha termine e tutti i giocatori, tolto quello che ha chiuso la partita, hanno un’ultima azione disponibile prima di calcolare il punteggio.

Considerazioni

Quando sono venuto a conoscenza di Ducks in Tow, lo ammetto, ho cercato di ottenerne una delle copie destinate ai siti di informazione ludica solo per il suo tema. Mi piacevano un sacco le paperelle e a me piace giocare sia a giochi di un discreto peso, sia a giochi destinati a un pubblico più casual come le famiglie. Sono ben conscio che le apparenze ingannano e che un tipo con i capelli a cresta e la scritta NASA rasata a zero sul cuoio capelluto può essere veramente un ingegnere della NASA, ma in questo caso ci sono cascato. Credevo che Ducks in Tow fosse un gioco per giocatori alle prime armi e invece ne è ben lungi.

Non è difficile assimilare le regole di Ducks in Tow, ma il sistema di punteggio è tutt’altro che banale. A questo si aggiunga che le carte formazione non sono un mero esercizio di raccolta di set come possono essere i nobili di Splendor, ma richiedono anche un ragionamento spaziale: dovete sovrapporre mentalmente le carte formazione alle carte luogo che avete sul tavolo e in mano, in modo da capire quale sia la mossa migliore per portare a casa un bonus.

Se siete alla prima partita o state giocando con giocatori non molto esperti, potete rimuovere le carte formazione dal gioco, ne ridurrete la complessità, senza snaturarlo completamente.

La cosa che mi è più piaciuta di Ducks in Tow è che Stephanie ha osato alla grande: perché un tema “carino e coccoloso” deve essere appannaggio dei giochi introduttivi? Quando mi stufo di mangiare bambù con il panda di Takenoko, devo passare per forza a “temi da grandi”? La risposta, come vedete, è negativa.

Non ho citato Takenoko a caso: dopo aver provato Ducks in Tow ho pensato a una famiglia che vuole alzare il livello di sfida senza incontrare malattie, meraviglie del mondo antico, vacche e treni nel far west o pianeti da colonizzare. Ducks in Tow è un’ottima risposta a questa esigenza.

Mi piacciono i materiali, mi piacciono le regole molto semplici, mi piace che con una singola azione si possano compiere “più azioni”: il livello di strategia aumenta parecchio quando ti basta un punto azione per sfamare più papere o fare più fotografie sullo stesso esagono.

Se devo trovare una critica, è solo estetica: avrei preferito tratti più netti e decisi sulla copertina, trovo che sia un po’ troppo sfumata, ma è veramente un’inezia.

Veniamo ai costi: la conversione dai dollari canadesi mi dice che ci vogliono meno di 31€ per una copia di Ducks in Tow, a cui dovete aggiungere 13€ di spedizione, mi sembra che sia più che onesto. Gli stretch goal, come è ovvio con questo tipo di giochi, che raramente possono includere moduli opzionali, sono prettamente estetici, vi segnalo che si può sbloccare il cibo sagomato al posto dei cubetti, tra le altre cose.

Se avete qualche dubbio legato all’inglese, sappiate che l’unica presenza della lingua è nel regolamento, non c’è alcuna scritta nel gioco.

Vi lascio il link alla campagna su Kickstarter, dove potrete anche vedere le spiegazioni delle regole con delle ottime gif animate e potrete scoprire la storia di come Stephanie abbia tratto ispirazione da una visita al George C. Reifel Migratory Bird Sanctuary per realizzare Ducks in Tow.

E vabbè, ho resistito fino a questo punto, ma ora devo proprio mettervi questo video, perché sono un po’ vecchio, si sa.

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